Sulla vetta del Monte Cappucciata

E’ come un grosso parco giochi, solo che è pieno di flora, fauna e di molti trail da esplorare. Parlo della Riserva regionale del Voltigno, un’area naturale protetta dell’Abruzzo raggiungibile da Villa Celiera.

Il versante pescarese del Parco del Gran Sasso è meno conosciuto ma di grande suggestione e bellezza nonché molto importante dal punto di vista naturalistico. Al suo interno un dedalo di sentieri da trekking vi porterà a scoprire i più remoti angoli della riserva.

Ce ne sono di tutti i gusti, sia per principianti che amanti della mountain bike. Il sentiero scelto da me oggi è quello che conduce al monte Cappucciata 1800m. La salita parte da località Valle D’ombra e passa alla destra del monumento all’alpino immergendosi quasi subito nella faggeta.

Si passa nella stretta Valle dei Frati circondati da neve e silenzio, decidendo di non mettere le ciaspole da subito. Tutto ciò per avere più possibilità di scorgere animali selvatici. Man mano che si sale la neve diventa sempre più abbondante e soffice, il che ci obbliga a salire sulle ciaspole ed affrontare cosi l’ultimo tratto.

Finalmente il panorama cambia e si intravedono dolci pendii e radure, purtroppo però una fastidiosa nebbia ci accompagna sin dalla partenza quindi decidiamo di continuare a salire.

In un atmosfera quasi da film, con il sole che non riesce a filtrare dalle nuvole soprastanti e il bianco che ti avvolge tutto, quasi senza accorgercene siamo arrivati alla vetta del monte Cappucciata in 2h di cammino.

Il copione non cambia, nebbia, nebbia e solo nebbia. Quasi rassegnati ci fermiamo a riposare e metter qualcosa sotto i denti. Aspettiamo ben venti minuti ma poi il Sirente si mostra in tutta la sua bellezza, una lunghissima muraglia rocciosa solcata da valloni ghiacciati. In un susseguirsi di chiaro scuro dettato dalle nuvole basse, la Majella decide di farsi salutare e con lei i monti minori.

L’unico grande assente sono le vette del Gran Sasso ad eccezione del Monte Camicia che piu volte fa capolino. Più il tempo passa e più il paesaggio si fa riconoscibile: da una parte Castel del Monte, poi Ofena nel mezzo Capestrano. Tutti rispondono all’appello.

Cosi riprendiamo il sentiero che attraversa la graziosa Valle di Pietraflora e il bosco di Valloscura, da dove ci regaliamo una cartolina sull’immensità della piana del Voltigno.

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